Caldo vento del Sahara: perché il vento del deserto è così importante

Caldo vento del Sahara: perché il vento del deserto è così importante

30/03/2020 Off Di Marescienza

A seconda del clima, nel Sahara soffiano diversi tipi di venti del deserto, con caratteristiche differenti. Il deserto del Sahara è una delle regioni più affascinanti dell’Africa settentrionale. Il clima caldo e secco e gli infiniti paesaggi in cui non mancano colori e giochi di luce rendono questa zona unica e interessante.

Vento caldo del sahara

Il caldo vento del Sahara è prezioso e indispensabile per la vita nel deserto. E’ grazie alla sua presenza che i pollini e i semi della vegetazione locale vengono trasportati da una zona all’altra, consentendo di dare origine a nuove piante. In alcuni casi il vento è fondamentale per ridurre le temperature proibitive che si generano nel deserto. E’ grazie ai venti che la sopravvivenza di uomini, animali e piante è garantita.

Conosciamo i quattro venti principali che a seconda delle stagioni spazzano gli sconfinati spazi del deserto del Sahara. Essi sono l’Harmattan, il Khamsin, il Simùn e il Ghibli.

Harmattan

L’Harmattan è un vento forte e secco che nel periodo invernale, tra novembre e marzo, soffia dal Sahara al Golfo di Guinea. E’ un vento buono e cattivo allo stesso tempo anche se molti lo considerano alla stregua di un disastro naturale. Il suo passaggio sul deserto fa sì che raccolga enormi quantità di polvere e sabbia che poi conduce a distanza di migliaia di chilometri.

L’Harmattan ha dato origine al termine harmattan haze, ovvero l’effetto negativo che le sabbie e le polveri portate dal vento producono sui voli, impendendo alle compagnie aeree di effettuare viaggi regolari. Questo in termini economici rappresenta un danno consistente, obbligando al dirottamento dei voli su altre destinazioni o alla cancellazione degli stessi.

L’Harmattan può addirittura portare le polveri desertiche fino in Sudamerica senza contare che spesso per giorni il sole è oscurato dalle sabbie che girano vorticosamente nell’aria. In alcuni Paesi africani l’Harmittan è considerato un vento che influisce in maniera negativa sul benessere dell’uomo, rendendolo irascibile e irritabile. C’è però anche chi lo chiama “il dottore” perché considera questo vento portatore di frescura e di sollievo contro le eccessive temperature desertiche.

Khamsin

In lingua araba il nome hamsin o khamsun significa cinquanta. Il vento Khamsin prende questo nome perché si dice che quando arriva, tra la fine dell’inverno e l’inizio dell’estate, continua a soffiare per circa 50 giorni consecutivi. E’ un vento impetuoso che può diventare violento, che soffia ad oltre 70/80 km all’ora. Dà origine a tempeste di sabbia, in gergo locale “haboob”, specie nella parte orientale del Nordafrica, nella penisola araba e in Egitto. Il Khamsin è caldo e riesce a far schizzare le già alte temperature locali di oltre 10 – 12 gradi. Quando è molto burrascoso anche questo vento può offuscare la luce solare in vaste zone ed arrivare fino in Libano, in Israele, in Siria, nella Turchia meridionale e nei territori palestinesi.

Simùn

Il Simun è forse il vento più pericoloso tra quelli del Sahara. Non a caso il suo nome significa velenoso perché raggiunge temperature proibitive per la vita di uomini e animali. E’ un vento secco, polveroso e forte che viaggia ad una temperatura di circa 40° ma che può raggiungere anche i 54°. La sensazione che dà è quella di non riuscire a respirare regolarmente, per via della sua secchezza, ed inoltre può causare colpi di calore. Il Simùn soffia in Palestina, in Giordania, in Algeria e naturalmente nel Sahara e nel deserto arabo nel periodo estivo che va da giugno ad agosto.

Si muove in cicloni di polveri e sabbie che provocano cambiamenti del paesaggio, creando dune dove non c’erano e viceversa. Si forma dall’incontro delle alte pressioni desertiche con le basse pressioni del Mediterraneo e soltanto quando arriva al mare diventa un vento umido. Normalmente il suo tasso di umidità è pressoché inesistente, intorno al 10%. Già nell’antichità Erodoto lo aveva definito come un vento rosso che uccide e seppellisce tutto quello che incontra.

Ghibli vento del deserto

Uno dei venti più famosi tra quelli che soffiano sul deserto del Sahara è il Ghibli. Si tratta di uno scirocco secco e caldo che dall’entroterra soffia in direzione delle coste libiche e mediterranee in primavera e in estate. Può durare per settimane e originare nuovi paesaggi desertici viste le enormi quantità di sabbia e polveri che muove. Non è molto amato dagli indigeni perché rende difficile la loro vita quotidiana anche per lunghi periodi. Il suo nome muta in diverse declinazioni e a seconda della zona può essere definito gibli, gibleh, kibli o gebli.