Faglia di Sant’Andrea: origine, caratteristiche e terremoti

Faglia di Sant’Andrea: origine, caratteristiche e terremoti

11/03/2021 Off Di Marescienza

La faglia di Sant’Andrea è una grande frattura della crosta terrestre che percorre la California per 1300 km. Si è creata dove si congiungono la placca dell’America settentrionale e quella pacifica ed è conosciuta nel mondo per i forti terremoti che ha generato nella zona.

E’ chiamata faglia trascorrente perché lo spostamento delle rocce è orizzontale mentre il piano si presenta verticale oppure obliquo. In questo articolo ne approfondiamo le caratteristiche, visto l’interesse che la Faglia di Sant’Andrea suscita da quando è stata scoperta.

Ogni anno i luoghi interessati da questo fenomeno vengono visitati da milioni di turisti, affascinati anche dal cosiddetto Big One. Si tratta di un ipotetico terremoto che potrebbe staccare completamente la California dal resto del continente americano.

Origini

La Faglia di Sant’Andrea prende il suo nome da un lago originatosi nei pressi di San Francisco proprio in conseguenza della faglia, la Laguna de San Andreas. Venne scoperta da un docente di Geologia della Berkeley University, Andrew Lawson nel 1895.

Per gli studiosi la Faglia di Sant’Andrea rappresenta l’area perfetta per approfondire la teoria della tettonica a placche. Secondo questa tesi la crosta della Terra è divisa in zolle vicine tra loro che però cercano di spostarsi allontanandosi. Sarebbe questo movimento a provocare degli urti che poi darebbero origine ai terremoti.

I terremoti

Solo 11 anni dopo si registrò il più grande terremoto che ha colpito la California, il Terremoto di San Francisco con una magnitudo 7.8. Era il 1906 e morirono 3000 persone. La faglia, formata da tre sezioni separate tra loro, ha dato origine ad altri sismi, il primo nel 1857 con magnitudo 8.0. L’ultimo terremoto devastante è stato quello del 1989 che ha colpito Loma Prieta e fece 60 vittime. In quell’occasione ad essere interessata fu tutta la zona della Baia di San Francisco.

Monitoraggio

Negli ultimi anni la Faglia di Sant’Andrea è tenuta costantemente sotto osservazione da geologi ed esperti. Il San Andreas Fault Observatory at Depth dal 2004 ne studia l’evoluzione, anche attraverso dei fori utili al monitoraggio dei terremoti e alla conoscenza delle rocce sottostanti. Si registrano dati molto importanti e particolari come ad esempio l’avvicinamento continuo di Los Angeles e San Francisco. Le due città si trovano alle estremità opposte della faglia e si muovono l’una verso l’altra di 6 mm all’anno.

Caratteristiche della faglia di Sant’Andrea

Le tre sezioni che costituiscono la Faglia di Sant’Andrea sono diverse fra loro. La più movimentata e più instabile è quella che va da Hollister a Cape Mendocino, nella parte nord della California. E’ qui infatti che si uniscono tre placche tettoniche diverse, che provocano gli spostamenti più accentuati.

La sezione di mezzo è quella che da Hollister arriva a Parkfield, città quest’ultima che ha subito diversi terremoti. Ma il segmento più studiato in assoluto è quello meridionale dove si trova la città di Palmdale, che sorge proprio sulla faglia. La sezione a sud della California continua sulle San Gabriel Mountain, generate proprio dai movimenti dovuti alla faglia, e arriva alle San Bernardino Mountains. Il segmento Mojave prosegue verso sud fino al mare di Salton.

Big One

La Faglia di Sant’Andrea è enorme e si sviluppa su migliaia di km. E’ possibile vederla da vicino perché esistono punti da dove ammirare questo fenomeno naturale. Tra i più noti il parco Point Reyes National Seashore oppure il Devil’s PunchBowl Country. Quest’ultimo è un punto di rocce arenarie alto 1400 metri.

Che capitino ancora terremoti devastanti in California è abbastanza probabile, come temono gli scienziati. Non si sa quando perché purtroppo non siamo ancora in grado di prevedere i sismi.

Big One è il nome di quello che si attende come un terremoto grosso e distruttivo, di magnitudo superiore ai 7.8 gradi della scala Richter. Se dovesse avvenire porterebbe morte e danni enormi, specialmente nelle zone di Los Angeles, San Francisco e Palm Springs. Gli effetti di un sisma di tale portata arriverebbero fino a 100 miglia dalla Faglia di Sant’Andrea.

Secondo gli studi degli esperti i terremoti più violenti in quest’area si registrano con una cadenza di 100 – 135 anni. Ciò che i geologi stanno facendo è mappare i paleosismi ovvero studiare gli effetti dei sismi precedenti, visto che spesso lasciano tracce molto visibili.