Leggende di Bergamo: viaggio fra i luoghi misteriosi

Leggende di Bergamo: viaggio fra i luoghi misteriosi

09/04/2021 Off Di Marescienza

Anche Bergamo, come quasi tutte le città italiane, ha le sue leggende e i suoi segreti, a volte sconosciuti persino ai suoi abitanti. Ci sono posti che pur essendo incredibilmente centrali e frequentati nascondono interessanti retroscena e una storia quanto meno curiosa.

Leggende di Bergamo

Bergamo e la sua provincia racchiudono tante curiosità che piacciono sempre molto agli adulti ma anche ai bambini. Infatti ci sono percorsi e luoghi destinati anche a loro, che li affascineranno tanto. Vediamo quali sono le leggende e i posti più intriganti di Bergamo e zone limitrofe.

Il tamburo dello stregone

Partiamo il tour dal museo civico di Scienze naturali Caffi, in piazza della Cittadella. Qui si trovano i famosi fossili dei rettili volanti che tanto impressionano e stupiscono i bambini. Ma all’interno del museo si trova anche un reperto etnografico, curioso e antico, un tamburo di medicina appartenuto a uno stregone.

Lo trovò il viaggiatore bergamasco Beltrami, vissuto a cavallo tra Settecento e Ottocento. Questo oggetto rappresenta un demone e un disco solare e fu portato in Italia come molti altri oggetti dell’epoca. La sua decorazione nel 1988 diventò il simbolo delle Olimpiadi di Calgary.

La storia del santuario di Paladina

Il santuario di Paladina è un altro posto ricco di mistero dove si può ammirare una grande costola di animale appesa al soffitto. E’ di certo una cosa stranissima e quasi assurda, ma c’è una leggenda che ne spiega il motivo.

Si narra che sia la costola di un drago spaventoso che venne ucciso da San Giorgio. La popolazione, contenta della fine della paura la fece appendere in segno di ringraziamento nei confronti del guerriero.

I leoni bianchi e rossi

La basilica di Santa Maria Maggiore ha quattro ingressi ai quali sono posti i famosi leoni bianchi e rossi, elementi portatori di colonna. Realizzati con materiali diversi ed esposti a nord e a sud, rappresentano una simbologia ben precisa.

Quelli bianchi orientati a mezzogiorno sono in marmo bianco di Candoglia, e indicano la purezza, la vita e la luce. I leon rossi in marmo di Verona invece testimoniano le tenebre e la morte. Il colore rosso è legato infatti alla Passione di Cristo.

Il cavaliere misterioso

Sempre all’esterno della basilica di Santa Maria Maggiore un’altra curiosità storica di rilievo. Sotto il portico tra piazza Rosate e via Arena si trova un sarcofago monumentale, attribuito ad un misterioso e ignoto cavaliere.

Dopo la sua scoperta, nel 1950, al suo interno furono rinvenute lunghe ossa umane, una spada e un importante bastone. Oggi i suoi resti sono conservati in un’urna posta sotto la basilica mentre il sarcofago con la scritta “Cap. B. Coll.” lo si può ammirare in esterno.

L’uccellino di Medea

La Cappella Colleoni, situata in piazza Duomo, conserva oltre ai resti di Bartolomeo un’insolita gabbietta con la scritta latina “Passer Medeae”. Dentro ci sono le spoglie di un uccellino che ci porta ad una storia alquanto triste.

Sarebbe stato l’uccellino della figlia Medea, morta giovanissima. Pare che l’animaletto, percepita la morte della padroncina, scelse di lasciarsi morire. Dapprima venne tumulato nella sua tomba e nel 1842 si decise di spostarlo alla Cappella Colleoni. Trovate la gabbietta all’ingresso oppure in sacrestia.

I righelli di Santa Maria Maggiore

Osservando le pareti della basilica di Santa Maria Maggiore potete notare delle sbarre di ferro, che però non avevano la funzione di tiranti per la costruzione. In realtà servivano come unità di misura e venivano utilizzate a Bergamo nell’epoca medievale.

Hanno delle scritte latine e a seconda della loro lunghezza indicavano una misura. Altre misure invece venivano scolpite nella pietra. A quel tempo si misurava in sommessus o somès, misura che s riferiva alla lunghezza di un pugno con il pollice sollevato. Un’altra misura era il brachium o bras che corrispondeva a circa 52,5 cm.

I massi di Roncobello

Spostandoci a Roncobello ha sempre un grande fascino la leggenda degli undici massi in porfido rossiccio che si stagliano in cielo perfettamente allineati. Si trovano a più di 1000 metri di altezza e non si capisce chi e come li abbia potuti posizionare in quel modo.

Il mistero continua da anni, anche per la loro altezza, che varia dai 2,5 ai 3 metri. L’ ipotesi più convincente è che si tratti di una costruzione megalitica, eretta come simbolo religioso oppure a scopo di difesa.

Il coccodrillo di Ponte Nossa

Un altro luogo pieno di suggestione e di leggende antiche è il santuario della Madonna delle Lacrime di Ponte Nossa. Sembra incredibile ma appeso al soffitto è conservato un coccodrillo imbalsamato.

Cosa ci faccia un animale esotico in una chiesa bergamasca non è del tutto chiaro. La leggenda vuole che l’animale abitasse le acque del fiume Serio e morì poi a Ponte Nossa. La storia narra che egli era solito cibarsi di vergini ma che non trovandone finì con il morire di fame.

Come arrivare a Bergamo

Per poter visitare questi luoghi misteriosi sarebbe meglio arrivare in auto. Se questo non è possibile, potete arrivare con altri mezzi come pullman, treno o aereo e prendere l’auto a noleggio per spostarvi in città.

A Bergamo c’è un servizio dedicato proprio a questo, offerto da Easytransferbergamo (vedi il sito), che contempla anche il venirvi a prendere in aeroporto, per poi proseguire con uno dei mezzi a loro disposizione. Anche se siete in tanti nessun problema, perché è possibile affittare anche van da 7 posti e girare con tutta la famiglia e gli amici alla scoperta dei luoghi meno conosciuti ma ricchi di fascino e curiosità.