Marmara: il mare di Istanbul

Marmara: il mare di Istanbul

07/04/2025 Off Di Marescienza

Il Mar di Marmara è un bacino marino interno di straordinaria rilevanza geografica, ambientale e culturale, interamente compreso entro i confini della Turchia. Spesso oscurato dai più celebri Dardanelli e Bosforo, rappresenta un punto nevralgico per la connessione tra i due continenti e per la città di Istanbul, che si affaccia su di esso. Questo mare, che collega il Mar Nero al Mar Egeo, è molto più di un semplice tratto d’acqua: è un elemento essenziale della storia e dell’identità della regione.

Con una superficie di 11.350 chilometri quadrati, il Mar di Marmara svolge un ruolo essenziale nella separazione naturale tra l’Europa e l’Asia. La sua profondità massima raggiunge i 1.370 metri, mentre la salinità varia significativamente tra le acque superficiali e quelle più profonde, mostrando una complessità biologica e oceanografica notevole.

Nel corso dei secoli, questo specchio d’acqua ha influenzato rotte commerciali, sviluppi urbani e processi migratori. La sua vicinanza a Istanbul ne fa un elemento chiave anche nella vita quotidiana dei suoi abitanti. Ma il Mar di Marmara non è solo bellezza e storia: l’inquinamento, l’urbanizzazione e le recenti crisi ambientali lo pongono oggi al centro di una sfida sempre più delicata.

Il mare di Istanbul

Il Mar di Marmara si inserisce in un contesto geografico unico, svolgendo la funzione di congiunzione tra due mari e due mondi. La sua posizione ha determinato la storia dei popoli che vi si affacciano, segnando confini e favorendo scambi tra culture.

I confini geografici del Marmara

Il Mar di Marmara è interamente contenuto nel territorio della Repubblica di Turchia. Confina a nord con lo stretto del Bosforo, che lo collega al Mar Nero, e a sud con i Dardanelli, che danno accesso al Mar Egeo. Le coste del Marmara si estendono lungo province turche importanti come Istanbul, Balıkesir, Tekirdağ, Yalova, Bursa e Çanakkale, toccando sia l’Europa che l’Asia.

Il collegamento tra Mar Nero ed Egeo

Attraverso il Bosforo e i Dardanelli, il Mar di Marmara funge da ponte naturale tra il Mar Nero e il Mar Egeo, consentendo la navigazione commerciale tra l’Europa orientale e il Mediterraneo. Questo corridoio marittimo è stato per secoli uno dei più battuti al mondo, soprattutto per il transito di petrolio, gas naturale e cereali.

Separazione tra Europa e Asia

La presenza del Mar di Marmara accentua la divisione fisica tra il continente europeo e quello asiatico, una caratteristica unica che Istanbul incarna perfettamente. Le sponde opposte del mare ospitano culture, stili architettonici e strutture urbane differenti, ma unite da una storia condivisa.

Le caratteristiche del Mar di Marmara

La morfologia, la composizione chimica e le peculiarità fisiche del Mar di Marmara contribuiscono alla sua unicità. Studi oceanografici e dati morfometrici lo collocano tra i mari interni più complessi del Mediterraneo orientale.

Profondità, larghezza e salinità

Il mare misura circa 280 chilometri in lunghezza e fino a 80 chilometri in larghezza, con profondità che superano in alcune aree i 1.300 metri. La salinità superficiale si aggira intorno alle 22‰ (parti per mille), valore superiore a quello del Mar Nero ma inferiore rispetto al Mar Mediterraneo. Le acque più profonde, invece, presentano una salinità simile a quella mediterranea, circa 38‰. Questo fenomeno di stratificazione salina favorisce una circolazione delle acque molto particolare, che può influire sulla biodiversità e sulla distribuzione degli organismi marini.

Le principali isole e arcipelaghi

Nel Mar di Marmara si trovano diverse isole, le più note delle quali sono quelle dell’arcipelago delle Isole di Marmara: Marmara, Avşa, Paşalimanı ed Ekinlik. Alcune di queste, come Avşa, sono frequentate destinazioni turistiche, mentre altre conservano un carattere più rurale e tradizionale.

Differenze con gli altri mari turchi

Rispetto al Mar Nero, il Mar di Marmara ha una salinità più alta e una maggiore profondità. Con il Mar Egeo condivide alcune specie marine e caratteristiche climatiche, ma si distingue per il suo status di mare interamente interno. Questo lo rende più vulnerabile agli impatti antropici e ambientali.

Il Mar di Marmara e la città di Istanbul

Istanbul non sarebbe la stessa senza il Mar di Marmara. Il mare ha influenzato lo sviluppo della città fin dalle sue origini e continua oggi a modellarne la geografia urbana e il tessuto sociale.

Il Mar di Marmara ha rappresentato per secoli una via commerciale strategica per gli imperi bizantino e ottomano. La sua posizione lo ha reso un punto di snodo tra le rotte del grano del Mar Nero, quelle dell’olio e del vino del Mediterraneo, e quelle asiatiche della seta e delle spezie.

Il Bosforo, lungo 25 km, rappresenta il collegamento diretto tra Istanbul e il Mar Nero. Questo stretto è considerato il vero “mare” della città dai suoi abitanti, ma la sua esistenza sarebbe impossibile senza la presenza del Mar di Marmara. Il traffico marittimo nel Bosforo è regolato in base agli equilibri idrologici con il Marmara, da cui riceve una parte importante della portata d’acqua.

Oltre ai traghetti pubblici che attraversano il Bosforo e il Marmara ogni giorno, il mare è anche luogo di pesca, commercio e attività ricreative. Il porto di Haydarpaşa e altri scali minori si affacciano sul Mar di Marmara, così come numerosi quartieri residenziali con lungomare, locali e moli turistici.

Cosa vedere e fare sul Mar di Marmara

Il Mar di Marmara offre diverse possibilità di visita e svago. I suoi paesaggi costieri, le isole e le città storiche ne fanno una destinazione interessante per chi desidera scoprire una Turchia meno convenzionale.

Avşa è una delle mete più gettonate, facilmente raggiungibile in traghetto da Istanbul. Nota per le sue spiagge sabbiose e l’atmosfera rilassata, è particolarmente apprezzata nel periodo estivo. Marmara Adası, l’isola più grande, è famosa per la produzione di marmo fin dall’antichità.

Città come Tekirdağ, Bandırma e Erdek si affacciano sul Marmara e combinano elementi storici con porti vivaci e tradizioni marinare. Sono mete ancora poco battute dal turismo internazionale, ma offrono esperienze autentiche e un’accoglienza calorosa.

Negli ultimi anni si stanno diffondendo itinerari turistici in barca che esplorano le isole del Marmara e toccano le sue principali città costiere. Le crociere locali permettono di godere del mare e della cucina tipica, lontano dai circuiti più affollati del turismo di massa.

Le minacce ambientali del Mar di Marmara

L’equilibrio del Mar di Marmara è sempre più compromesso da attività umane e cambiamenti ambientali. Gli esperti avvertono che, se non si interviene, la situazione rischia di diventare irreversibile.

Le città che si affacciano sul Marmara scaricano spesso rifiuti urbani e reflui industriali nel mare, spesso senza un adeguato trattamento. Secondo uno studio riportato dall’Istituto Marino dell’Università di Istanbul, oltre 60% degli scarichi costieri non viene completamente depurato, aggravando i livelli di eutrofizzazione.

Nel 2021, una massiccia fioritura di mucillagine marina, chiamata anche “saliva di mare”, ha colpito il Mar di Marmara, soffocando la vita marina e bloccando l’attività dei pescatori. L’evento ha avuto un’eco nazionale e ha spinto il governo turco a dichiarare lo stato di emergenza ambientale nella regione.

Sono stati lanciati diversi progetti di monitoraggio e bonifica, tra cui il piano governativo “Marmara Denizi Eylem Planı” (Piano d’Azione per il Mar di Marmara), che punta a ridurre gli scarichi, migliorare i sistemi di depurazione e monitorare la biodiversità marina. Alcune ONG, come TEMA Vakfı, partecipano attivamente con iniziative di sensibilizzazione e raccolta dei rifiuti.

Considerazioni finali

Il Mar di Marmara è un ecosistema marino fragile e strategico, profondamente legato alla storia e alla vita quotidiana di Istanbul e della Turchia. Tra passato glorioso, presente complesso e futuro incerto, rappresenta una delle aree più significative del Mediterraneo orientale. La sua tutela richiede un’azione coordinata tra istituzioni, cittadini e comunità scientifica, affinché possa continuare a essere un patrimonio condiviso tra i due continenti.