Massiccio del Gennargentu, la più montuosa regione sarda

Massiccio del Gennargentu, la più montuosa regione sarda

30/11/2019 Off Di Marescienza

La Sardegna è la seconda isola italiana più grande dopo la Sicilia. Si trova al centro del Mediterraneo ed è stata nel corso dei secoli terra di traffici commerciali per la sua posizione geografica, sia legati al mare sia per i suoi ricchi giacimenti minerari. Tra il punto più a nord dell’isola, Punta Falcone, e quello più a sud, Capo Teulada la Sardegna si estende per 370 km ed ha una superficie complessiva di oltre 24 mila km.

Dire Sardegna fa subito venire in mente le sue acque cristalline, le spiagge sabbiose e gli angoli rocciosi della sue infinite coste e i romantici tramonti in Sardegna. Ma la terra sarda non è soltanto mare: in questa regione ci sono in prevalenza colline, una parte di pianure e anche un interessante  territorio montuoso. Montagne e zone collinari occupano circa l’80% della regione. Il 68% è costituito da colline ed altopiani, l’area montana vera e propria si estende per 3278 km cubi, pari al 14%.

La zona dove si concentrano la maggior parte delle montagne è il Massiccio del Gennargentu, nella parte centro-orientale dell’isola, in provincia di Nuoro.

Regione sarda più montuosa

La catena montuosa del Gennargentu ospita le vette più alte dell’isola. Sopra i 1800 metri d’altezza si trovano Punta la Marmora, 1834 m, Bruncu Spina, 1829 m, Su Sciusciu 1823 e Punta Florisa, 1822 metri. Sono moltissimi i monti situati nel complesso del Gennargentu che si elevano ad altezze importanti. Superano i 1700 metri anche i monti Punta Paolina, 1792 m, Punta Erbas Irdes, 1703 m e Bruncu Allasu, 1701 metri.

Sopra i 1000 metri ci sono decine di altri monti che compongono il massiccio del Gennargentu, un luogo che ha mantenuto nel tempo il suo fascino incontaminato grazie alla scarsa densità di popolazione. Dalle sue montagne nascono i fiumi principali dell’isola come il Fiumendosa e il Taloro.

Nel 1998 il massiccio del Gennargentu è diventato parte del Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu. Anche nel nord e nel sud della Sardegna sono presenti monti di un certo rilievo, che superano i 1000 metri di altezza, e scendono dolcemente fino al mare. Il gruppo montuoso di maggior rilievo rimane comunque quello centrale, il Gennargentu.

Origini e caratteristiche

L’origine della catena del Gennargentu risale ai periodi del Silurico e del Devonico. In quell’era si formarono dei fondi granitici che diedero poi origine ai monti rocciosi che oggi ricoprono la zona. Le vette dei monti sardi sono per la maggior parte tondeggianti  e la composizione del terreno è composta da graniti, rocce calcaree e scisti. In particolare si trovano conformazioni granitiche nella parte settentrionale della catena montuosa.

Fauna

L’ambiente naturale unico ed un clima favorevole rendono l’area molto interessante dal punto di vista naturalistico. Qui vivono numerose specie endemiche e sia la flora che la fauna sono diversificate e ricche di varietà. Il territorio è abitato da mammiferi poco comuni come il topo selvatico, la lepre sarda e il muflone e da rettili e anfibi come il rospo smeraldina, la lucertola Bedriaga e la raganella sarda. Sulle cime dei monti più alti trovano ricovero e ospitalità numerose specie di uccelli come le capinere, i picchi rossi, il falco pellegrino e le pernici sarde.

Flora

Anche la flora presenta specie particolari come pioppi tremuli, la rosa di montagna, la genziana maggiore e i ribes di Limbara, solo per nominarne alcune.

Per questi motivi tutta la zona del Gennargentu è inserita nella Zona di Protezione Speciale e fa parte della Rete Natura 2000.

Origini del nome

Bellissimo il significato della parola Gennargentu. Letteralmente vuol dire “Porta d’argento” perché nel dialetto sardo “genna” significa porta e “argentu” argento. Inoltre il nome è decisamente appropriato perché l’isola è ricca di questo prezioso minerale.

Attività e percorsi da visitare

Fare trekking, escursioni e passeggiate tra questi monti è l’attività perfetta per gli amanti della natura. Qui ci si può rilassare immersi nella pace e nella tranquillità del luogo, assaporando la bellezza di ciò che ci circonda. Anche l’osservazione della natura e il birdwatching sono due attività indicate in un percorso alla scoperta del Gennargentu. E’ possibile dedicarsi alla meditazione e alla contemplazione anche visitando gli isolati santuari e le tracce antiche del passato che ci sono.

Una meta da non perdere è il complesso archeologico nuragico di S’Arcu e Is Forros. Si tratta di un villaggio-santuario che un tempo doveva essere stato un centro commerciale di rilievo. Sono rimaste tracce di abitazioni, un tempio con accanto altri edifici religiosi ed anche un’officina dove si fondevano i metalli.

Il Gennargentu è meta anche di un turismo scolastico e culturale proprio per le sue caratteristiche geologiche, morfologiche e per la sua biodiversità.

Foto copertina di Max.oppoOpera propria, CC BY-SA 3.0, Collegamento.