Oceano Antartico: il quinto oceano riconosciuto al mondo

Oceano Antartico: il quinto oceano riconosciuto al mondo

21/11/2022 Off Di Marescienza

Fino a poco tempo fa gli oceani ufficialmente riconosciuti erano solo quattro: l’Oceano Atlantico, Pacifico, Indiano e quello Artico. Solo nel 2021 la National Geographic Society ha ufficializzato che anche l’Oceano Antartico è riconosciuto come oceano, diventando così il quinto al mondo. Si tratta di quella zona ricoperta dalle acque che circonda l’Antartide, il continente alla fine del mondo, dove è situato anche il Polo Sud.

La storia del riconoscimento

Il riconoscimento dell’Oceano Antartico ha avuto una storia piuttosto travagliata, composta da passi in avanti e da successive ritrattazioni. Già durante il XIX secolo ci si riferiva a queste acque con un unico nome, persino prima di scoprire l’esistenza del continente chiamato Antartide. Nel 1937 era stato formulato dall’Organizzazione Idrografica Internazionale un primo riconoscimento nell’esistenza di un oceano distinto a queste latitudini, ma ben presto si era tornati indietro. Anche il nome è attualmente oggetto di dispute. Tendiamo a chiamarlo Oceano Antartico, ma per alcuni è l’Oceano Meridionale o anche Oceano Australe.

Oggi il riconoscimento da parte della comunità scientifica è molto importante, perché permette di operare al meglio per la salvaguardia di un ecosistema davvero delicato. I futuri effetti del riscaldamento globale potrebbero influenzare la vita in quest’area, generando un clima poco adatto per tutte quelle specie, sia animali che vegetali, che si sono adattate a sopravvivere in un ambiente così estremo.

Caratteristiche dell’Oceano Antartico

L’Oceano Antartico è considerato un oceano a sé stante proprio perché possiede caratteristiche che lo rendono ben distinguibile sia dal Pacifico che dall’Atlantico. Da un punto di vista puramente geografico questo oceano è posizionato al di sotto del 60esimo parallelo, in direzione Sud. Non tutte le acque sotto al 60esimo parallelo fanno parte dell’Oceano Antartico: a tal proposito segnaliamo due eccezioni, costituite dal mare di Scotia e il Canale di Drake.

A questa latitudine si muove infatti la corrente circumpolare antartica, che costituisce il limite e il confine con gli altri oceani. Proprio la presenza di un simile confine rende questo oceano molto differente dagli altri, che invece sono contraddistinti rispetto alle linee di costa dei vari continenti che li circondano. Inoltre è stato notato come l’aria dell’Oceano Antartico sia decisamente più fredda, e anche i ghiacciai presentano una differente colorazione.

Un’altra caratteristica fisica da non sottovalutare è la profondità. In questa zona le acque sono davvero profonde, in media tra i quattro e i cinque chilometri. La temperatura dell’oceano è generalmente piuttosto proibitiva: nei punti più caldi può raggiungere i 10°, ma nei punti più freddi scende diversi gradi sotto lo zero.

Corrente Circumpolare Antartica

La corrente circumpolare antartica non rappresenta solamente di una linea di confine, ma un sistema circolare di spostamento dell’acqua, da ovest verso est, che contribuisce a portare calore tra i vari oceani. Proprio la presenza di questa corrente ha permesso di creare in Antartide un clima unico nel suo genere, permettendo lo sviluppo di diverse specie animali, che hanno saputo adattarsi alla vita in queste zone così proibitive. Uccelli, come i pinguini e gli albatros, e mammiferi, come le balenottere o le foche, trovano in queste acque un clima ideale.

Il futuro dell’Oceano Antartico

Il riconoscimento di questo oceano, oggi meta suggestiva per crociere non per tutte le tasche (vedi i costi), potrebbe rivelarsi fondamentale per la sua salvaguardia. Si tratta di un modo per rendere noto che esiste un ambiente unico al mondo, assolutamente da proteggere con tutti i nostri sforzi. Proprio per questo gli scienziati e gli esperti non smettono di lavorare.

L’anno scorso è stato annunciato il lancio del progetto Polar Pod, che prevede la realizzazione di un laboratorio galleggiante. Lo scopo di questo laboratorio, che dovrebbe diventare operativo nei prossimi anni, è quello di permettere uno studio più agevole e al tempo stesso più completo di questo oceano.

Un altro progetto molto interessante è il SOCCOM, acronimo che sta Per Southern Ocean Carbon and Climate Observations and Modeling. Un gruppo di duecento robot galleggianti in tutto l’Oceano Antartico, per raccogliere dati precisi e utili per il futuro.